La Repubblica:”Emgat, una voce per la proroga del Superbonus”

Il prolungamento della misura fino al 2023 va nella direzione di un comparto sostenibile ed efficiente

La ripresa dell’Italia nel post-pandemia passa dal rilancio di numerosi settori, su tutti l’edilizia e l’ampia gamma di prestazioni per l’efficientamento energetico degli immobili.

La forza trainante di questo comparto per il sistema economico è ben messa in mostra dagli attori di livello che è in grado di muovere, tra cui la Emgat Italy S.p.a., guidata dall’imprenditore Mario Ciaccia e leader nel settore edile e dell’advisory immobiliare. La società, in collaborazione con Gabetti, RinaPrime e Tepsnam da questo anno si fa promotrice di progetti di edilizia sostenibile, fungendo da trade d’union tra banche, general contractor e aziende del settore, favorendo così investimenti da centinaia di milioni di euro.

Un risultato cruciale

È proprio il presidente di questa realtà con sede a Roma, ma anche a Montecarlo, Londra e Dakar (per citare solo alcune sedi), a spiegare come essa sia in prima linea sul fronte non solo nello sfruttamento delle ultime misure di finanza agevolata.

Emgat, infatti, è ben consapevole della ventata di ossigeno per intere filiere rappresentata dal noto Superbonus 110%, il Bonus facciata 90%, l’Ecobonus 65% e il Sisma bonus 85%, e per questo ha fatto sentire la propria voce presso le dovute sedi istituzionali, affinché gli sforzi fatti finora non siano vanificati. Proprio in questo senso, a metà aprile, Mario Ciaccia ha partecipato ad un’importante call.

In questa sede, come racconta l’imprenditore, ha trovato competenza e disponibilità verso un risultato cruciale appena divenuto realtà: la proroga del Superbonus 110% al 2023.

SCADENZE

Rischio di stop per le altre  agevolazioni

Come racconta Mario Ciaccia, presidente di Emgat Italy S.p.a., il Superbonus 110%, per quanto sia ormai da mesi argomento di dibattito pubblico, non è l’unica agevolazione che può fare la differenza per il settore edilizio. Anche il Bonus facciata 90%, l’Ecobonus 65% e il Sisma bonus 85% hanno avuto finora il merito di muovere investimenti da parte di persone fisiche, società d’investimento, condomini,

Istituti autonomi case popolari (IACP), cooperative, società sportive e non solo. Tali misure, allo stato attuale, scadono però il 31 dicembre 2021, mettendo a rischio i passi avanti compiuti finora.

Se si aspettasse un eventuale prolungamento deciso in autunno inoltrato, a qual punto sarebbe troppo tardi per molti investimenti e i relativi cantieri, portando ad un nuovo blocco di un comparti che necessitano di ripartire. Basti pensare che questi bonus riguardano anche istituti religiosi e strutture alberghiere, tra le più colpite dalle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19.

Fonte La Repubblica

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